Si è fatta attendere, ma alla fine è arrivata. Katia Ricciarelli,
dopo la tre giorni in Irpinia, che l'ha vista protagonista di un master di canto,
ieri è tornata ad Avellino per una visita al teatro comunale e per il taglio
del nastro della sede irpina dell'A.GI.MUS. (Associazione Giovanile Musicale)
in Corso Umberto I. Una visita sollecitata proprio dall'associazione che nei giorni
scorsi ha lanciato la candidatura del noto soprano per la direzione artistica
del Gesualdo. A fare gli onori di casa, all'ingresso del teatro, l'assessore alla
cultura, Enza Ambrosone.
Una visita di 40 minuti. Ingresso, platea, palcoscenico, camerini, galleria: il
teatro scrutato palmo a palmo con la guida dell'assessore, "cicerone"
d'eccezione. Pochi gorgheggi sul palcoscenico sono bastati per dare un giudizio
più che positivo sull'acustica del teatro. Al momento dei saluti, inevitabile
il riferimento all'ipotesi di collaborazione della Ricciarelli come direttore
artistico. «Il mio interesse per il mondo del teatro è a trecentosessanta
gradi - ha dichiarato la cantante lirica -. La nuova struttura di Avellino, in
particolare, ha suscitato la mia curiosità avendone sentito parlare molto
bene. Se in futuro dovesse nascere un rapporto di collaborazione, ne sarei felicissima,
ma per il momento non c'è nulla di certo. E poi come spesso accade in politica,
quando un candidato è dato come favorito, non viene eletto quasi mai. Quindi
parlarne oggi, in tempi non ancora maturi, potrebbe portare male. Anche per scaramanzia:
non affrontiamo ancora l'argomento. Certo, il teatro mi piace molto. Durante la
visita, ho avuto modo di apprezzarne lo stile sobrio. Nonostante io sia amante
del teatro tradizionale, la semplicità di stile del Gesualdo mi ha colpita
molto. La modernità dell'architettura e del palcoscenico sono un accostamento
vincente. Anche l'acustica, nonostante la moquette, è buona. E poi la buca
dell'orchestra è molto grande. Una fortuna, che molti teatri vorrebbero
avere».
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