Un convegno sul tartufo nero di Bagnoli
Pubblicata in data 23/10/2004

Come valorizzare il tartufo nero di Bagnoli Irpino. Se ne parlerà in un convegno tematico in programma per domenica 31 ottobre presso il comune altirpino. Alla presenza di esperti del settore, di produttori e di istituzioni locali, il dibattito sarà più un’analisi identificativa di quelle che sono le possibili strategie di marketing territoriali da adoperare per dare maggiore visibilità al prodotto. ‘Si cercherà- spiega Luca Branca dello Stapa-Cepica di Avellino- di trovare efficaci metodologie da mettere in campo per consolidare il prodotto all’interno del mercato di competenza’. Si tratta di una pregevole risorsa che contribuisce a dare vanto e lustro al comparto dell’agroalimentare. Da oltre 2000 anni, il tartufo è considerato un raffinato complemento della migliore gastronomia. Tra le diverse specie diffuse in Italia, il tartufo nero di Bagnoli Irpino (tuber mesentericum) ha trovato un perfetto habitat nei magnifici boschi di faggio che circondano il paese. Si presenta con corteccia sempre ruvida, polpa nera o violacea con sottili venature chiare e ramificate. L’aroma, sua vera peculiarità, è intenso ed inconfondibile. In cucina, il tartufo può essere utilizzato per la preparazione di numerosi piatti: da un semplice aperitivo alle più ricercate ricette. Un modo semplice per conservarlo consiste nel tirare il tartufo e amalgamarlo con del burro morbido, con poco sale. Si otterrà così un pregiatissimo burro che potrà essere utilizzato per la preparazione di crostini, per condire piatti a base di pasta, di carne o di pesce. Ottimo è anche l’accostamento con un buon olio extravergine d’oliva. E’ utilizzato anche per aromatizzare formaggi e preparazioni alcoliche. S.B.