Immacolata in camper per la notte dei falò |
Pubblicata in data 2/12/2010 Castelfranci incontra il turismo camperistico nazionale nella Notte dei Falò. Da domani (venerdì 3 dicembre) fino al giorno dell’Immacolata, il borgo altirpino ospiterà più di 200 caravan provenienti da ogni parte d’Italia per dar vita ad un raduno di grande portata organizzato dal Traiano Camper Club in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Il tutto in grande stile con il magico spettacolo dell’accensione dei fuochi di martedì 7 e mercoledì 8 dicembre. Inserito nel ricco cartellone del “Castelfranci Wine Festival”, la kermesse offrirà ai turisti itineranti e non solo un incantevole gioco di luci, sapori e melodie popolari che rievocano d’incanto le tradizioni domestiche. Un’occasione promozionale importante che proietta Castelfranci e la sua neonata rassegna già su palcoscenici turistici di grande respiro di marketing territoriale, legandosi ad un target di visitatori, quello dei camperisti e dei roulottisti, più stazionario che mira alla conoscenza approfondita dei luoghi. “Il cosiddetto turismo del plein air, in quanto turismo della mobilità, - spiega Generoso Cresta, sindaco di Castelfranci – si approccia al territorio in maniera strutturale con la possibilità di mettere in moto un volàno economico continuo per il nostro comprensorio”. “Ci colleghiamo – continua – infatti ad una leva di incoming turistico che, per la consistenza di visitatori che ci aspettiamo e ci auguriamo, potrebbe rappresentare un costruttivo input per l’imprenditoria locale ad investire in strutture ricettive ed alberghiere”. “Abbiamo lavorato – aggiunge il primo cittadino – ad un’organizzazione di accoglienza meticolosa per una valorizzazione sinergica dell’area territoriale, prevedendo visite per i camperisti anche nei paesi vicini di Torella dei Lombardi, Cassano Irpino e Montella”. Un welcome turistico che avrà come evento clou la Notte dei Falò di Castelfranci. Alla sua prima edizione, la manifestazione, organizzata dal Comune altirpino in partnership con Pro loco, Informagiovani, Forum Giovanile, Misericordia, un comitato cittadino promotore e le associazioni sportive del paese, rappresenta la quarta tappa del “Castelfranci Wine Festival” che si concluderà a maggio con un’iniziativa dal sapore e retrogusto enogastronomico dedicata all’olio e all’uva attraverso visite alla cantine agricole del posto. Ricco il programma della due giorni che apre le porte al Natale. “L’obiettivo – mette in evidenza il sindaco Cresta - è quello di realizzare un evento funzionale a far conoscere in maniera integrata l’identità completa del nostro paese in ottica enogastronomica, culturale, artigianale e paesaggistica”. Quattro voci messe a fattor comune che parlano una sola lingua: promozione territoriale. Inaugurazione martedì 7 alle ore 18.30 con l’accensione del primo falò che darà il via all’apertura dei 78 stand enogastronomici ed artigianali. Ma i fuochi dei bracieri illumineranno un po’ tutto il borgo. Tre grandi falò saranno rispettivamente accessi nel giardino dello storico palazzo Vittoli, all’ingresso del paese e al centro della manifestazione. Altri 8, invece, di minore dimensione, lungo tutto il percorso che caratterizzerà l’iniziativa. Giochi ardenti di luci che riporteranno il paese a tempi lontani mentre nell’aria si diffonderanno odori che sanno di antico e che evocano sapori di una tradizione popolare sempre viva e mai dimenticata. Oltre all’eccellenza del food&wine domestico, dell’artigianato artistico (con 3 mostre presepiali ed una fotografica, esposizioni di sculture in pietra, legno e ceramica e l’allestimento di una rassegna itinerante dei pittori armeni), spazio anche alla cultura ed ai suoi giacimenti monumentali. Per l’occasione, lo staff organizzativo sta vagliando la possibilità di rendere fruibili ai visitatori le 3 chiese, Santa Maria del Soccorso (in cui si trova un organo monumentale di inizio ‘800 costruito da artigiani di Castelfranci), San Pietro e San Nicola. Tutte espressione di inestimabile valore storico. “Stiamo facendo il possibile affinchè – conclude Cresta – almeno due delle tre chiese possano rimanere aperte per la gioia dei turisti che avranno l’opportunità di ammirare anche le nostre bellezze artistiche”. |