Istituzioni in campo per rilanciare il turismo |
Pubblicata in data 2/5/2010 Una filiera istituzionale per rilanciare l’economia turistica territoriale delle aree interne. Comune, Provincia e Regione insieme indicano le possibili soluzioni sinergiche per lo sviluppo locale. E lo fanno nel convegno inaugurale del borgo castello di Calitri tenutosi sabato 1^ maggio presso il paese altirpino. L’intervento di riqualificazione, supportato da un finanziamento strutturale di 2milioni e 300 mila euro, ridà vita in maniera intelligente e sostenibile ad uno dei centri storici più grandi d’Irpinia dall’importante valenza storico-culturale. Un’area di circa 3mila metriquadri di superficie coperta, situata nella parte alta di Calitri, che prevede un piano di gestione trasversale in cui legare in sostanza l’economia tipica calitrana (artigianato ed agricoltura) con il grande patrimonio architettonico. Per festeggiare il recupero del borgo, l’Amministrazione comunale ha indetto una serie di manifestazioni che si svolgeranno fino a domenica 9 maggio. “Oggi – dichiara entusiasta all’apertura del dibattito Giuseppe Di Milia, sindaco di Calitri - è una giornata importante. Abbiamo inteso celebrare l’impegno collettivo per il recupero di quest’area, che è poi la nostra storia, al fine di cercare di costruire un avvenire dignitoso per le nuove generazioni”. “Investiremo - aggiunge - ancora in questo borgo perché ha enormi potenzialità per la crescita del nostro territorio”. “Ma – precisa - è necessaria la collaborazione di tutti, facendo sistema fra gli attori locali sotto la regia della Provincia”. “Il recupero di questo patrimonio edilizio – sottolinea Canio Galgano, consigliere provinciale e presidente della Commissione Cultura - potrà ora mostrare tutto il suo valore. Credo che, insieme al resto dei punti di forza endogeni, rappresenterà una leva strategica per rafforzare l’economia di Calitri”. Soddisfatto anche Vitale Zabatta, presidente Pro Loco di Calitri. “Speriamo – dice - che il borgo possa diventare un centro di cultura, di conservazione e valorizzazione della nostra tradizione”. Sulla destinazione d’uso si sofferma anche Vito De Nicola, direttore-coordinatore Soprintendenza ai Beni Architettonici di Salerno-Avellino. “L’area recuperata – spiega – gode di un’ampia superficie coperta dove poter promuovere artigianato locale, prodotti agricoli. Abbiamo anche locali per ospitare la sede permanente di un museo della ceramica, spazi adibiti all’arte contemporanea e ad attività culturali e mostre”. Il tutto mediante un filo diretto con il mondo produttivo locale. “Penso – afferma - al ciclo del grano e dell’olio”. “Adesso dopo aver conservato la memoria storica – dichiara Alfonso Acocella, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura Università di Ferrara - bisogna intercettare risorse per dare un’anima ed un’identità alla zona. E’ importante trovare degli interlocutori che abbiamo interessi culturali per rendere viva e pulsante l’area storica”. Più precisamente, il recupero del borgo castello di Calitri rientra tra le iniziative portanti del progetto integrato Valle Ofanto. “Quest’opera di restauro - mette in risalto Luisa De Lisio, esperta in politiche comunitarie- è una risposta concreta del Pit Valle Ofanto”. “Uno strumento integrato di programmazione negoziata – continua – che investe sul bene culturale. Per questa parte di territorio d’Irpinia, il Pit Valle Ofanto rappresenta 40milioni di investimento con il recupero di vari monumenti ubicati in diversi comuni dell’Alta Irpinia”. Prende a modello, nella sua analisi, il paese altirpino Raffaele Spagnuolo, presidente dell’Ente provinciale per il Turismo di Avellino. “Calitri è – dichiara – un luogo deputato a pilotare un progetto turistico perché ha diverse credenzialità”. “Manca però all’Irpinia – prosegue – un forte processo culturale. Ed è essenziale mettere a sistema questa cultura e condividere il nostro patrimonio”. Per Spagnuolo puntare su un’infrastrutturazione materiale, in linea con i tempi del visitatore, costituisce un’azione prioritaria per potenziare l’asset turistico irpino. Tra i progetti imminenti d’incoming, targati Ept Avellino, in chiave promozione territoriale: la due giorni a Calitri il prossimo 5 e 6 giugno. La tratta ferrata Avellino-Rocchetta Sant’Antonio verrà attivata, portando nel paese 160 visitatori. Ad attenderli numerose iniziative. Poi l’invito di Giuseppe Allocca, coordinatore Assessorato Agricoltura della Regione Campania, al neo consigliere di Palazzo Santa Lucia, Pietro Foglia, presente al tavolo dei relatori, per una legge quadro sul turismo che introduca il concetto di turismo rurale. “Credo molto – sostiene – in un approccio al turismo rurale per questo penso ad un disegno di legge e ad una rassegna seria che possa valorizzare questo filone”. Altra linea su cui insistere: l’artigianato. “Va ripreso immediatamente – evidenzia - il riconoscimento della ceramica calitrana”. “Ci auguriamo – dichiara Foglia - che questi interventi culturali ed il turismo rurale possano creare ricchezza per la nostra economia. Ma dobbiamo, come dire, conferire loro un’identità precisa. E quindi specializzare, in questo caso, il borgo di Calitri appena inaugurato”. E l’apertura agli imprenditori privati potrebbe essere una soluzione che Foglia non esclude accanto ad un’opera di potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali che servono, non solo per rendere appetibile il turismo, ma per l’intero tessuto produttivo. Fronte, quello del turismo, su cui la Provincia di Avellino riversa il suo impegno istituzionale. “Sono d’accordo – conclude Cosimo Sibilia, presidente di Palazzo Caracciolo - nel non costruire cattedrali che poi rimangono vuote. Noi dobbiamo far conoscere, innanzitutto, la nostra provincia anche agli irpini. Ed in questo siamo impegnati fortemente a promuovere il nostro territorio e le sue eccellenze, stando vicini alle istituzioni comunali. Ritengo che l’impegno di tutti quanti noi possa portare enormi benefici per la nostra provincia”. |