IL RESTAURO DEL MANIERO LONGOBARDO.
Pubblicata in data 14/10/2009

MANOCALZATI (AVELLINO) – Apre per la prima volta le porte al pubblico il Castello Longobardo di San Barbato. Dopo i lavori di recupero la splendida struttura sarà presentata sabato 17 ottobre, alle ore 10, nel corso di un convegno dal titolo “Restauro e fruizione del Castello di San Barbato”, promosso dal Comune di Manocalzati con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania, Provincia di Avellino e ICOMOS, International Council on Monuments and Sites (Consiglio Nazionale dei Monumenti e dei Siti). L’importante appuntamento, che si terrà presso la Sala Conferenze del Castello, si aprirà con l’introduzione del Sindaco di Manocalzati, Pasquale Tirone. A seguire i saluti del Presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, di Gregorio Angelini, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, e di Giuseppe Zampino, Soprintendente B.A.P. di Salerno e Avellino. Interverranno quindi Sabino Accomando, che relazionerà su “Il territorio: storia e peculiarità”, Giovanni Villani, funzionario della Soprintendenza B.A.P. di Salerno e Avellino, su “Tutela e valorizzazione delle architetture fortificate in Irpinia”, Ruggero Martines, Direttore Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su “Il recupero del Castello di San Barbato”, Santino Barile, esperto di Management dei Sistemi Turistici Locali, su “Le opportunità legate alla programmazione europea 2007/2013”, Giovanni Viganò, docente del Master in Economia del Turismo dell’Università “Bocconi” di Milano, su “La fruizione dei beni culturali. Linee guida per il Castello di San Barbato”. Le conclusioni sono affidate a Maurizio Di Stefano, presidente dell’ICOMOS, (International Council on Monuments and Sites -Consiglio Nazionale dei Monumenti e dei Siti). Modererà i lavori il giornalista Annibale Discepolo. Al termine dell’incontro si terrà un aperitivo con degustazione dei prodotti tipici locali presso la Sala Degustazione del Castello. “Si tratta – afferma il Sindaco di Manocalzati, Pasquale Tirone – di una struttura di grandissima importanza, sia per quello che ha rappresentato nel passato, ovvero prima del sisma del 1980, quand’era punto di riferimento per i cittadini di Manocalzati, sia per quello che potrà rappresentare per il futuro del paese e dell’intera zona. Il nostro obiettivo, infatti, è che il Castello di San Barbato diventi motore dello sviluppo dell’intero territorio. Il Castello sarà infatti una delle Porte del Gusto scelte dalla Regione Campania per rappresentare appunto la porta d’ingresso ai preziosi giacimenti enogastronomici d’Irpinia. Una grande scommessa, quindi, che vede Manocalzati e il Castello di San Barbato al centro del processo di valorizzazione e promozione dei prodotti vitivinicoli ed enogastronomici. L’intervento nella sua interezza rappresenta un motivo di soddisfazione per la mia Amministrazione, visto che il grosso dei lavori di restauro e recupero della struttura si sono svolti negli ultimi due anni. Abbiamo saputo individuare le persone giuste al posto giusto operando nella massima trasparenza; i risultati si vedono e sono oggi sotto gli occhi di tutti”. Numerose le professionalità impegnate nel recupero del Castello di S. Barbato: il coordinamento della progettazione architettonica e la direzione dei lavori sono stati affidati a Maria Rosaria D’Ambrosi, direttore operativo Sabato Esposito, per la consulenza storico-archeologica sono stati impegnati Sergio Marino e Paola Valitutti, consulente impianti termici-idrici-antincendio Pasquale Santonicola, consulente impianti elettrici Antonello Di Domenico, consulente strutture Domenico Corvino. L’impresa che ha eseguito i lavori è la Romano Costruzioni S.r.l., direttore di cantiere per l’impresa Enzo Gagliano. “Il recupero - spiega l’architetto D’Ambrosi - è stato piuttosto complesso soprattutto perché la struttura si presentava fortemente compromessa dai diversi interventi succedutisi a partire dagli anni ’80. Pertanto, il riuso del Castello di S. Barbato ha avuto tra gli obiettivi principali il recupero degli spazi interni e delle grandi sale, rispettando sia l’istanza storica che quella estetica, ossia contemperando l’esigenza di conservare la tipologia fortificata con la possibilità di adattare gli ambienti ad una fruizione contemporanea”. Il castello – recuperato con un impiego di circa due milioni e 900mila euro – conta oggi 780 mq di superfici coperte e 458 mq di superfici scoperte e locali tecnici. L’ingresso con la bellissima scala monumentale, sala per la preparazione catering, sala degustazione, enoteca, infopoint, uffici, una terrazza belvedere sull’antico camminamento del castello, sale per mostre ed esposizioni di prodotti tipici dell’enogastronomia locali, sala convegni con circa cento posti a sedere e numerosi altri ambienti per una struttura polifunzionale e attrezzata, accessibile anche ai diversamente abili attraverso l’ascensore posizionata nella zona est del Castello.