La castagna di Serino in corsa per la Dop.
Pubblicata in data 11/7/2004

La castagna di Serino punta alla Dop (denominazione d’origine controllata). Sul riconoscimento del pregevole marchio di tutela, sta lavorando attualmente lo Stapa-Cepica di Avellino coordinato dal dirigente Gennaro Grassi. Il locale organismo amministrativo per l’agricoltura ha contribuito in maniera fattiva alla realizzazione del disciplinare di qualità del prodotto. Si tratta di una sorta di scheda di presentazione, orientata a definire le tipicità del prodotto, ricca di notizie ed informazioni: dalla relazione storica alla descrizione del prodotto, alle regole e all’area di produzione fino all’individuazione delle specifiche caratteristiche organolettiche. L’intera richiesta con in allegato la scheda informativa verrà inoltrata a breve termine alla Regione Campania per una prima verifica. Dopodiché la documentazione verrà sottoposta ad un’istruttoria ministeriale che provvederà a riesaminare tutti i parametri. Gia costituito il comitato di promozione, formato da produttori e trasformatori, con sede presso la comunità montana ‘Serinese- Solofrana’. Se tutto dovesse procedere per il meglio, la certificazione sarà nuovamente e in ultima battuta esaminata dalla Commissione europea attraverso una verifica globale di tutti gli elementi caratterizzanti il prodotto del disciplinare e della relazione tecnica e storica. All’organismo comunitario, il compito di decidere l’eventuale riconoscimento attraverso la pubblicazione di un regolamento di registrazione.Tra l’istruttoria ministeriale e quella europea, il prodotto tipico incomincia a godere già di alcuni benefici embrionali e transitori: approvazione del piano di controllo e di autorizzazione dell’organismo di controllo indicato dai produttori e pubblicazione del disciplinare di produzione e protezione nazionale transitoria. La castagna di Serino rientra nell’elenco stilato dalla Regione Campania, in collaborazione con le singole Province, sui prodotti agroalimentari tradizionali. Una categoria di beni sottoposta a rigida normativa tramite il decreto legislativo n.173 /98 che definisce prodotti agroalimentari tradizionali quelli le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo da almeno 25 anni. Rientrano nella categoria di definizione ben 70 prodotti dell’economia irpina. Tra questi anche l’olio extravergine d’oliva d’Irpinia la cui specifica varietà, il Ravece- Colline dell’Ufita, è instradata verso il marchio Dop al momento trovandosi nella fase di istruttoria ministeriale. Stefano Belfiore