Bit di Milano, l'offerta della Serinese-Solofrana
Pubblicata in data 17/2/2006

La Comunità Montana Serinese-Solofrana sbarca alla Borsa italiana del Turismo di Milano. Domani mattina la conferenza stampa per illustrare agli addetti ai lavori, ai tour operator e ai giornalisti specializzati l’offerta turistica del comprensorio. A dar conto delle bellezze paesaggistiche della zona e dei suoi prodotti sarà il presidente dell’ente montano Michele Langastro. Come gli altri enti territoriali irpini, la Serinese-Solofrana partecipa alla manifestazione insieme all’Ept per ritagliarsi una vetrina nell’evento diventato ormai di importanza internazionale. Il luogo giusto dove promuovere le proprie peculiarità, mostrando alla gente i vari aspetti di un’area perfetta per gli amanti della natura, della buona tavola e, perché no, delle antiche tradizioni gastronomiche e popolari. Con l’ausilio di filmati e immagini, infatti, il presidente Langastro darà ai presenti un assaggio di ciò che offre il territorio. Dai paesaggi del Terminio, dove si può godere ancora di vaste aree incontaminate, alla storia dei dodici comuni appartenenti all’ambito territoriale. Dai piatti della cucina tipica tramandati di generazione in generazione dalle massaie locali, ai prodotti di una terra florida e ricca: gli oli gustosi, i vini corposi e dal bouquet fruttato delle prestigiose cantine, la produzione casearia e, per finire, le castagne serinesi, tra le migliori al mondo. Ma i paesi ricadenti nella Serinese-Solofrana non regalano solo questo tipo di “attrazioni”. Visitare questi comuni, queste contrade, significa anche poter assistere a manifestazioni come “Canalarte”, “SoleArte”, “Fiano Festival”, o al presepe vivente di Forino che tutti gli anni catalizza l’attenzione di migliaia di persone. In questo periodo, poi, ci sono gli eventi collegati al Carnevale, tra i quali spicca la “Mascarata di Serino”. “Essere presenti alla Bit di Milano – ha dichiarato il presidente Michele Langastro – significa promuovere la nostra terra con le sue bellezze e la sua cultura. Ma, allo stesso tempo, significa ingrossare le fila dei rappresentanti della provincia di Avellino. Tutti insieme per dare dell’Irpinia un’immagine positiva. L’immagine di una terra che lavora, produce e, valorizzata a dovere, vale la pena di visitare”.