Valle Ofanto: il Pi in corsa per le premialità
Pubblicata in data 20/5/2005

Nove interventi candidati al bando regionale di premialità rivolto ai progetti integrati per un importo complessivo di poco superiore ai 26milioni di euro. Sono le referenze con le quali il Pi ‘Valle dell’Ofanto’ concorre all’assegnazione di risorse aggiuntive. Sovvenzioni che verranno assegnate mediante il riscontro di specifiche condizioni quali la qualità e l’efficienza della spesa. Più precisamente, il set progettuale che aspira alle premialità riguarda ed interessa diversi ambiti programmatici. Si parte dal progetto di qualità urbana della zona ‘Fossi’ di Carife, al restauro del castello Gesualdo con destinazione a centro europeo di cultura musicale al restauro e riuso di Palazzo Vitale, con sede ad Aquilonia, mediante una nuova veste operativa e funzionale: un centro studi sulle culture locali del Mediterraneo. E poi, il completamento del parco archeologico e storico do Compsa, la realizzazione di un incubatore d’impresa e scuola di design a Calitri nonché la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale dell’area della Valle dell’Ofanto. Allo stato attuale, il progetto integrato gode di un tetto economico di 32.077.544 euro (risorse assegnate dalla Regione Campania). Un ruolo fondamentale è rappresentato dalla formazione. “Sono previsti- mette in evidenza la presidente della Provincia di Avellino, Alberta De Simone- una serie di qualifiche per diplomati e laureati per gestire al meglio la ricettività turistica e il patrimonio culturale”. Lo strumento di programmazione negoziata, che interessa numeri comuni dell’Alta Ipinia, è finalizzato alla costruzione di un itinerario culturale che punti alla valorizzazione dell’intreccio unico tra gli aspetti storici, archeologici e naturalistici, della tipicità irpina. L’obiettivo primario è la messa in produzione delle ricchezze culturali presenti nell’intero ambito territoriale interessato dal percorso del fiume Ofanto, fino alle aree del suggestivo patrimonio naturalistico-ambientale di Montella e del vicino altopiano del Laceno. L’Itinerario possiede già un suo valido livello di attrazione e include, inoltre, importanti aree protette, come l’oasi Wwf della Diga di Conza e quattro altri Sic (siti di interesse comunitario), accrescendo la validità di un progetto di fruizione integrata, progettata nel rispetto delle peculiarità del territorio, reso ancora più attraente dalla presenza di alcune particolari emergenze archeologiche, monumentali di centri storici ben conservati. L’itinerario si implementa poi di valore aggiunto con la promiscuità dell’azione di valorizzazione dei percorsi tratturali, perseguita dal piano Integrato dell’itinerario del Regio Tratturo, per le province di Avellino e Benevento, nonché dal progetto Appennino Parco d’Europa. Stefano Belfiore