Pit Regio Tratturo: entra il comune di Bonito |
Pubblicata in data 15/4/2005 Anche Bonito entra a far parte del tavolo di concertazione del Pit Regio Tratturo. La notizia giunge al termine di un’importante riunione svoltasi giovedì 8 aprile nella sala Grasso della Provincia di Avellino e alla quale hanno partecipato oltre al sindaco di Bonito anche Eugenio Salvatore, assessore provinciale alla Programmazione Negoziata, Lucia Epulo, responsabile regionale unitamente allo staff dell’amministrazione provinciale. Più di 19 milioni di euro, sono le risorse economiche, ricavate dai fondi strutturali, destinate allo strumento di programmazione negoziata che interessa e coinvolge già numerosi paesi della Valle dell’Ufita (Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Grottaminarda, Mirabella Eclano, Montecalvo Irpino, Villanova del Battista, Zungoli) . L’idea forza del progetto volge alla costruzione di un itinerario turistico-culturale che punta alla valorizzazione dell’intreccio unico tra gli aspetti naturalistici, storici e archeologici del paesaggio irpino. L’obiettivo primario è la messa in produzione delle ricchezze culturali presenti nell’intero ambito territoriale interessato dal percorso del Regio Tratturo, ma anche delle vicine aree archeologiche (Aeclanum-Aequum Tuticum) e della fitta rete di parchi naturali e aree protette presenti lungo la dorsale Appenninica cui si rivolge il progetto Appennino Parco d’Europa. L’itinerario inoltre va ad enfatizzare e valorizzare il ruolo dell’Irpinia nord-orientale quale centro ideale di un percorso che unisce tra loro due importanti luoghi della fede, relativi alla figura di San Pio da Pietralcina (San Giovanni Rotondo e Pietralcina). L’affermazione dell’itinerario in parola è affidata alla “riqualificazione del Tratturo” che, ovviamente, ne costituisce il progetto portante. Gli obiettivi principali da perseguire per lo sviluppo del territorio, coerenti con il Por e con l’idea forza, riguardano: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico e paesaggistico, il ripopolamento dei centri storici attraverso la creazione di attività ricettive, di intrattenimento e ricreative, il miglioramento della qualità dei servizi culturali, finalizzato alla promozione e diffusione della conoscenza delle risorse culturali. Ed in più, la creazione di infrastrutture permanenti funzionali alla formazione, alla creazione ed al sostegno di imprese per l’emersione territoriale nonché la crescita dell’occupazione per donne e uomini. Stefano Belfiore |