Marchio di qualità d'area per l'Irpinia |
Pubblicata in data 18/3/2005 La nuova frontiera del marketing territoriale comincia in Irpinia. A porre le basi per uno sviluppo turistico coerente con la specifica tipologia di mercato e che va oltre i normali confini territoriali è il marchio di qualità d’area (Mda). L’idea, inserita all’interno del progetto ‘Irpinia da scoprire’(orientato a realizzare una serie di strumenti operativi per promuovere ed accrescere la qualità del turismo locale, ponendo le basi per lo sviluppo di un sistema turistico locale) finanziato dalla misura Por 4.7 e realizzato dalla Provincia di Avellino, dalla Fondazione Idis-Città della Scienza e Cuen, parte da uno studio del territorio che ha reso evidente quanto in Irpinia mancasse un elemento caratterizzante comune a tutto il territorio, che lo rendesse riconoscibile all’esterno verso i turisti e gli operatori specializzati. La filosofia ispiratrice è, dunque, quella di esportare i concetti forti dell’Irpinia (ospitalità, enogastronomia, tradizioni, ambiente naturale) unita alla necessità di offrire a chi raggiunge questi luoghi un prodotto turistico qualitativamente valido in termini di strutture e servizi per poter affrontare l’elevata competitività del settore. Dunque, un’etichetta di qualità a carattere collettivo, applicabile a tutta la gamma dei servizi che compongono l’offerta locale con lo scopo ultimo di autodisciplinare gli operatori, per garantire al consumatore standard qualitativi, e parallelamente valorizzare il territorio promovendolo come sistema turistico integrato. Il progetto è stato al centro di una tavola rotonda dal tema ‘la qualificazione del territorio per un sistema turistico integrato di offerta turistica’, tenutasi venerdì 11marzo presso il carcere borbonico di Avellino. Presenti, tra gli altri, il presidente dell’Unione degli Industriali, Silvio Sarno, e della Camera di Commercio di Avellino, Costantino Capone. Nel suo intervento, il numero uno dell’ente camerale, manifesta la disponibilità all’idea “purchè- precisa- ci sia una regia di base, una concertazione d’intenti e pratica in grado di creare un modello turistico che sia vero volano per lo sviluppo del territorio”. Il progetto La proposta tende in sostanza a favorire la creazione di un sistema territoriale di prodotti locali di alta qualità. Raggruppa, praticamente, tutti i prodotti sotto un unico marchio a tutela del turista. Con la realizzazione di un simile obiettivo si consente di dare contenuti adeguati al marchio di qualità d’area, di presentare alla domanda argomenti di vendita nuovi, di cogliere appieno le novità del comparto turistico, ridefinendo i prodotti del territorio. Il marchio, dunque, non si configura solo come una semplice espressione grafica, né come una attività di marketing e comunicazione, ma diventa un simbolo al quale corrisponde un sistema di prodotto locale di qualità. La metodologia Realizzare il marchio ha reso necessario definire dei contenuti, sotto forma di ambiti di interventi, obiettivi e requisiti che i soggetti interessati ad ottenere il Mda devono possedere. I requisiti sono suddivisi in fungibili (requisiti sostituibili, oggetto di scelta da parte dell’azienda) ed obbligatori (quelli che ciascuna azienda deve possedere per accedere ad una determinata categoria o livello di qualità). A questi si aggiungono i fattori caratteristici in grado di strutturare in modo originale l’offerta turistica locale, tenendo in considerazione il carattere locale in una logica di qualità tipica e non standard. Nella prima fase di applicazione sono stati individuati tre settori del comparto turistico sui quali possono essere applicati i requisiti: ricettivo, ristorazione e beni culturali. Poi, i fattori sono stati suddivisi in aree funzionali per consentire a tutti l’accesso al marchio indipendentemente dal settore di appartenenza. La qualità Acquisire il marchio di qualità d’area significa in termini pratici proporsi come soggetto di qualità all’interno di un territorio di qualità. I soggetti aderenti possono acquisire il marchio con un sistema di classificazione che prevede quattro livelli determinati sulla base del numero dei requisiti posseduti: entry level (70% requisiti obbligatori strutturali e caratteristici e un anno di tempo per adeguarsi agli altri), primo livello (100% requisiti obbligatori), secondo livello (100% requisiti obbligatori più 40% requisiti fungibili, strutturali e caratteristici) terzo livello (100% requisiti obbligatori più 80 per cento dei requisiti fungibili, strutturali e caratteristici). Le proposte grafiche Due le tipologie per il marchio di qualità d’area. Una dal titolo ‘Irpinia terra di Campania’ che facendo da forte supporto al marketing della Campania si pone come attrattore di turismo esterno. L’altra, ‘Irpinia qualità da scoprire’ che svolge, invece, una funzione qualificativa delle eccellenze e delle unicità presenti sul territorio irpino. Le scritte si fondono entrambe con i segni grafici scelti. La ‘I’ di Irpinia, quasi trasformata in un forte tronco d’albero e la silhouette di una delle tante montagne del territorio. Elemento comune: le foglie destinate a colorarsi per segnalare i livelli di qualità. Tutti e due i loghi, infatti, sono declinati per le tre aree funzionali e prevedono una classificazione dei livelli di qualità. Il marchio, una volta rilasciato dai soggetti responsabili, sarà di proprietà dell’Amministrazione provinciale di Avellino e sarò destinato ad essere l’elemento base dell’immagine coordinata delle attività di comunicazione. Stefano Belfiore |