Asilo nido per l'Fma
Pubblicata in data 12/3/2005

Un asilo nido per le lavoratrici della Fma (fabbrica motori automobilistici) di Pratola Serra. Lo rende noto, Giuseppe Zaolino, segretario territoriale della Fim-Cisl, nel sesto congresso provinciale dell’organizzazione sindacale tenutosi martedì 8 marzo presso l’hotel Malaga di Atripalda. ‘Si tratta di un progetto- spiega il massimo responsabile Fim- che avrà la sua sede ad un chilometro di distanza dalla fabbrica e nascerà nel territorio di Prata Principato Ultra’. ‘L’idea- continua- che nasce da un finanziamento pubblico risponde a due requisiti di fondo. Dare come sindacato ed in particolare come Fim un aiuto concreto sia in termini di servizio che di sostegno’. La struttura è già esistente ed è di proprietà della parrocchia del paese. ‘Siamo ormai a buon punto- prosegue- con Don Mario per l’affitto dei locali e questo ci consente di bruciare le tappe per l’inaugurazione che arriverà nei prossimi mesi, consentendo ai primi trenta bambini di potervi accedere’. Nell’incontro, inoltre, si è anche analizzata la piattaforma di strategie che, secondo la sezione sindacale, deve maturare per risollevare l’economia irpina e meridionale. Quattro i punti su cui maggiormente concentrarsi: una politica di riequilibrio Nord-Sud, una strategia che rilanci la ricerca, l’innovazione e la formazione professionale, una lotta alla burocrazia nonché una rivisitazione degli strumenti di sviluppo negoziali come Contratto d’area, Pip e distretti industriali. In ultimo, opporsi alla criminalità organizzata con un piano concreto di contrasto all’infiltrazione camorristica in provincia di Avellino. ‘Sul primo punto- spiega Zaolino- quello del riequilibrio industriale si tratta di una necessità nazionale. Le grandi città del Nord scoppiano per inquinamento e intasamento. Spostando interi pezzi produttivi al Sud, si creerebbero nuove condizioni di vivibilità al Nord e si contribuirebbe al risanamento del Sud, offrendo lavoro dove c’è il concentrato di disoccupati italiani’. Una politica, che secondo la Fim , deve essere affiancata ad una nuova strategia basata sul rilancio della ricerca, innovazione e formazione professionale. Zaolino, poi, non manca di prendere in considerazione anche i punti di criticità che interessano il settore metalmeccanico. Esprime preoccupazione per la vicenda delle Bullonerie Meridionali, opificio con sede madre nell’area del Calaggio e fallito a dicembre 2003. ‘Su questa situazione- mette in evidenza- sono adesso alti i rischi di una speculazione industriale visto che tra le proposte pervenute al giudice delegato c’è quella di una società commerciale del Nord specializzata nella rivendita di impianti industriali usati’. ‘Vigileremo -avverte- perché questo fatto non accada’. Stefano Belfiore