Sei osterie irpinie nel vademecum 2005 |
Pubblicata in data 27/11/2004 Sei osterie irpine nel gotha della migliore ristorazione italiana, quella che dei sapori tipici ne risalta l’originalità delle essenze. Lunedì 22 novembre, la presentazione a Verona presso il palazzo della Gran Guardia, dell’edizione 2005 delle osterie d’Italia: sussidiario del mangiarbere all’italiana dell’associazione Slow Food. La guida gastronomica più venduta in Italia presenta quest’anno un repertorio di oltre 1600 indirizzi, a testimoniare l’attualità e la vitalità del patrimonio gastronomico di tradizione. Tra i locali segnalati per la qualità della loro proposta, Slow Food ha deciso di premiare con il simbolo della ‘Chiocciola’ 189 locali che meglio interpretano, con l’ambiente, la cucina, l’accoglienza, la filosofia e lo spirito del movimento.Per la Campania, l’ambito riconoscimento va a 16 osterie di cui 6 irpine. Si tratta del Valleverde di Atripalda. E poi: Antica trattoria Martella (Avellino), Lo Spiedo (Bagnoli Irpino), Grillo d’oro (Bisaccia), trattoria Di Pietro (Melito Irpino), Osteria del gallo e della volpe (Ospedaletto d’Alpinolo). La cerimonia di premiazione è stata anche l’occasione per delle riflessioni sullo stato dell’arte del settore da parte di Paola Gho, curatrice della guida, e di Giacomo Mojoli, segreteria internazionale di Slow Food. Paola Gho ringrazia la platea dei ristoratori che meglio rappresentano nei loro locali lo spirito di Slow Food per aver recentemente aderito con vero entusiasmo alla campagna in sostegno della regolamentazione dell’utilizzo di Ogm in agricoltura. Nel sottolineare come i ristoratori presenti nella guida ‘Osterie d’Italia’ non siano un semplice indirizzario di buone soste, ma costituiscano il luogo di una comunità, di un’identità condivisa, ha poi esortato gli osti premiati ad esercitare in modo piacevole la funzione di pedagoghi nei confronti dei loro clienti, perché siano stimolati a mangiare correttamente tutti i giorni, anche nella quotidianità. Stefano Belfiore |