Duomo

Dedicato all'Assunta ed eretto nel XII sec., si presenta nelle forme neoclassiche del rifacimento ottocentesco. Restaurato dopo i danni del terremoto del 1980, conserva un bell'altare maggiore, un tabernacolo di Giovanni da Nola nella cappella destra del presbiterio e un pregevole coro nell'abside dovuto a Clemente Tortelli, entrambe opere cinquecentesche. Interessante la cripta romanica ornata da frammenti romani, medievali e da affreschi del XVIII sec.

  

Santuario di Montevergine

La Sacra Immagine, conservata oggi sull'altare maggiore della Basilica Nuova, è venerata da secoli da milioni di fedeli che ogni anno visitano con fervente spirito di devozione il Santuario.
Le prime tracce certe della sua presenza a Montevergine risalgono alla fine del 1200 come attesta un documento conservato nell'archivio di Montevergine.
Originariamente fu collocata in una cappella nella navata destra della Basilica Antica fatta costruire dall'Abate Giovanni nel 1182.
Ancora prima, il culto di venerazione era rivolto alla "Madonna di S. Guglielmo" dipinta da Gualtiero come segno di gratitudine verso il Santo che gli aveva miracolosamente guarito un braccio. La Madonna di S. Guglielmo era posta sull'altare della tribuna centrale della Basilica Antica.
Soltanto dopo la costruzione di un nuovo altare nella cappella gentilizia dei D'Angiò, l'immagine della Madonna di S. Guglielmo fu collocata presso un altare secondario e quella che già si trovava nella cappella gentilizia fu posta sul nuovo altare.
Si decentrò quindi l'importanza della Madonna venerata ed i fedeli iniziarono l'adorazione dell'immagine collocata nella cappella più rappresentativa (quella gentilizia).
Con il tempo, quindi, la nuova immagine divenne oggetto di un vero e proprio culto di venerazione ed ottenne a pieno titolo l'appellativo di "Madonna di Montevergine". La Sacra Immagine rimase visibile al culto dei fedeli in tale cappella, denominata "Cappella della Madonna", fino alla seconda metà del nostro secolo e seguì il destino della Sacra Immagine.
Nel corso dei secoli la tela ha subito sensibili modifiche.
Sono stati aggiunti alcuni particolari degni di nota come le corone poste sul capo della Madonna e del Bambino, ad opera di famosi maestri orafi di Napoli. Nel 1960, quando si procedette alla costruzione della Basilica Nuova, per ovviare al notevole afflusso dei pellegrini, la Sacra immagine lasciò la Basilica Antica per essere posta presso la Basilica Nuova trovando così più degna collocazione sul Grandioso Trono dell'Altare Maggiore.

 

Museo Irpino

Avellino, Museo Irpino: anfora apula

E' allestito nel palazzo della Cultura ed è costituito da una sezione archeologica, una moderna e una risorgimentale. Nella prima sono ordinati reperti preistorici rinvenuti in Irpinia dal 4° millennio a.C. al VI sec. Tra questi spiccano un mosaico e un'ara del periodo imperiale romano rinvenuti ad Abellinum; la tomba di un capo tribù d'età neolitica scoperta a Mirabella; gli ex voto provenienti dal tempio di Giunone Mefite nella valle di Ansanto, tra i quali è un'importante collezione di statue lignee e in terracotta; ori, bronzetti, ceramiche, strumenti in pietra, vasi attici, epigrafi. Al piano superiore, nella sezione moderna, sono esposti quadri del 1600, 1700, 1800 napoletano; un magnifico Presepio settecentesco; una collezione di porcellane. Nella sezione risorgimentale è documentato il contributo irpino alla costituzione del regno d'Italia.

 

 

Scheda Riepilogativa

 Nome Museo

 Museo Irpino

 Indirizzo

 Palazzo della Cultura, c.so Europa

 Telefono

 Tel. 0825/38582

 Orario Apertura

 Aperto 8-14 e 15-18 - chiuso sabato e domenica

 Prezzo Ingresso

 gratuito

 

 

Museo Zoologico "Orgoriano"

Il museo conserva i principali gruppi zoologici essendo esposti animali provenienti da tutto il mondo. Diviso in due sale, il museo comprende collezioni di poriferi, di celenterati, di molluschi, di echinodermi, di vertebrati, di artropodi, in particolare lepidotteri della Thailandia. Tra gli esemplari che meritano particolare attenzione, in quanto minacciati o già in via di estinzione, sono le numerose madrepore, le conchiglie tridacne e le tartarughe marine.

Tra le curiosità si segnalano la collezione di gusci di tartarughe terrestri italiane e la collezione degli insetti più grandi del mondo.




Scheda Riepilogativa

 Nome Museo

 Museo del Centro Caprense "I. Cerio"

 Indirizzo

 Piazzetta Cerio, 5

 Telefono

 Tel. 081/8370858

 Orario Apertura

 Non visitabile

 Prezzo Ingresso

 

 

 

ARIANO IRPINO

Il territorio arianese risulta frequentato già in età preistorica; nel sito della Starza doveva esserci un enorme villaggio individuato in una cava di gesso. Numerose campagne di scavo hanno evidenziato una stratificazione di insediamenti che parte dal Neolitico ( V millenio a.C. ) e giunge fino al VI - V sec. a.C. In età sannitica in contrada Sant'Eleuterio, si ha la fondazione di Aequm Tuticum che in età romana diventa un importante nodo stradale perchè vi si incrociavano la via Traiana e la via Herculea.
Negli scavi, si sono rinvenute strutture databili dalla I età imperiale, senza soluzione di continuità almeno sino alla seconda metà del IV - V sec. d.C.. Ad età tardo antica - alto medioevale ci riporta l'attuale toponimo di Sant'Eleuterio, vescovo di Troia tra il V e l' VII sec d.C. secondo alcuni studiosi; gli abitanti di Aequm Tuticum, durante le invasioni barbariche, potrebbero aver abbandonato il loro centro, troppo esposto al continuo passaggio degli eserciti, per rifugiarsi sui colli di Ariano, dove avrebbero fondato una nuova città

 

 

ATRIPALDA

Area Archeologica dell'antica città di Abellinum Abellinum, importante colonia romana già da età abbastanza antica, con resti che documentano il centro pre - romano, conserva preesistente dall'inizio del II sec. a. C. ad età tardo antica (V - VI sec. d.C.). L'area archeologica definita dall'imponente cinta muraria, con torri semicircolari, conserva al suo interno cospicue testimonianze di una domus di tipo pompeiano ad atrio e peristilio, che occupava un intero isolato del quartiere delle abitazioni nella zona nord - orientale, alla sommità delle mura, in posizione panoramica. Nella Dogana dei Grani in un edificio monumentale, recentemente ristrutturato, che costituisce una sorte di cerniera tra l'area archeologica ed il centro storico, si può visitare una mostra permanente che raccoglie le testimonianze provenienti sia dalla città, che dalla basilica paleocristiana sorta sulla necropoli orientale urbana intorno allo "Specus Martyrum" di S.Ippolisto (IV - VI sec. d.C.)

 

 

AVELLA

Centro in provincia di Avellino, da cui dista 24 Km, situata al centro della valle del fiume Clanio. Di origine calcidese, conserva numerose testimonianze del periodo osco, sannitico e romano. Fu ricordata da Plinio per la produzione di nocciole. Importanti sono i resti di un anfiteatro romano ( tra i più antichi della Campania) e di una serie di monumenti funerari di età tardo - repubblicana e imperiale. Un antiquarium locale espone i preziosi corredi rinvenuti negli scavi delle due necropoli della cittadina. Sono visibili anche un castello di età medioevale, il palazzo Ducale (futura sede del Museo Archeologico) e numerose chiese di preziosa fattura.

CASALBORE

Casalbore sorge su di una collinetta nella Valle del Miseno. Non conosciamo il suo antico nome ma, grazie ai rinvenimenti archeologici, sappiamo che sin dall'antichità il suo territorio é stato frequentato da varie popolazioni, ma probabilmente perché era attraversato da un'antica strada denominata Regio Tratturo Pescasseroli - Candela, tracciato viario che permetteva collegamenti con la Puglia. In età preromana il suo abitato era costituito da fattorie sparse. Di particolare rilievo é stato il rinvenimento di una necropoli di tombe a tumulo databili tra metà del VI sec. a.C. e la prima metà di quello successivo. Tali tumuli, che contengono più inumazioni pertinenti allo stesso nucleo familiare, hanno diametri che vanno da 5 a 12 metri, sono alti m. 2,50 e hanno una struttura in pietrame. I defunti sono in posizione supina; le deposizioni maschili sono spesso caratterizzate dalla presenza di armi di offesa, mentre le fibule fanno parte del costume femminile. Tra i vasi di corredo é caratteristico il Kantharos con anse ed orecchini. In località Macchia Porcara è stata individuata un'importante area sacra databile per una prima fase al V sec. a.C. Dopo la metà del III sec. a.C. il complesso è stato ristrutturato ma i lavori sono stati interrotti nel 217 a.C. a causa degli aspri scontri della seconda guerra punica. Il tempio era preceduto da un'area scoperta con l'altare, fiancheggiata da portici. In pianta l'edificio templare era costituito da un vestibolo con sei colonne, precedute da tre gradoni, e da una cella. I pavimenti erano in cocciopesto con tessere in pietra calcarea che creavano motivi a losanghe. Le pareti erano stuccate e all'interno la decorazione era costituita da false bugne in rosso e in giallo che terminavano con una cornice a dentelli. In età romana Casalbore faceva parte del territorio di Benevento. Anche in quest'epoca l'insediamento aveva un carattere sparso. Interessante è un monumento funerario del III sec.d.C. trasformato in una chiesa dedicata a Santa Maria dei Bossi, la cui utilizzazione è attestata fino al VII secolo d.C

 

MIRABELLA ECLANO

Area Archeologica dell'antica Aeclanum. Importante centro pre - romano, religioso, nato per aggregazione intorno ad un santuario di Mefite lungo l'antica Appia, Aeclanum fu municipium e poi colonia imperiale di età Antonina, periodo in cui é avvenuta la monumentalizzazione del centro.
Gli scavi riguardano una vasta area della città, con grandiosi edifici come le terme nel settore nord - occidentale, e la basilica cristiana con battistero a croce greca in quello orientale. Nei pressi di questo complesso in precedenza era situata l'area degli edifici pubblici come testimoniano i resti del macellum (mercato) pubblico, ad occidente dell'edificio di culto. Si può inoltre visitare la cosiddetta casa - officina, una domus con peristilio che in età tardo antica fu utilizzata come impianto artigianale per la fabbricazione del vetro. Nei pressi del posto di custodia il lapidario espone importanti iscrizioni e frammenti di monumenti funerari di età tardo repubblicana e di piena età imperiale.