Battute graffianti, satira implacabile, humour al vetriolo. Beppe Grillo dà il meglio di sè al teatro Gesualdo, gremito in ogni ordine di posti. Davanti a lui 1200 persone che hanno scelto in prevalenza un look sobrio, lasciando negli armadi smoking e paillettes. I bersagli della vis comica dell’artista genovese sono i soliti. Ma, stavolta, il denominatore comune è il conflitto in Iraq. Non a caso, prima dello spettacolo, un gruppo di ragazzi espone uno striscione per invocare la pace. E larga parte dello show è dedicata ad una requisitoria pungente e aspra, anche a base di parolacce, contro Bush e la guerra.
Grillo è arrivato alle 20,35. In camerino ha ricordato davanti al nostro taccuino di aver fatto il militare ad Avellino, per tre mesi: «La mia memoria conserva poco di quell’esperienza, forse l’ho rimossa. È come se stasera fossi qui per la prima volta. Ho visto solo macerie. Ah, erano cantieri? Meglio così. Ho anche appreso di essere stato scelto per rimpiazzare Fiorello. Sono contento. Vuol dire che mi limiterò a imitazioni e karaoke». In realtà, lo spettacolo è lungo e non dà respiro: più di un’ora e mezza senza intervallo. Non mancano le frecciate ad uso locale: «Irpini, vi credevo diversi dal resto degli italiani, dopo che avete prosciugato tutti quei miliardi per la ricostruzione. Comunque, non dovete sentirvi inferiori a nessuno: avete dato i natali a De Mita... Mi dicono che il vostro sindaco non è venuto. Perchè? Non rischiava nulla, in fondo non può ricandidarsi per la terza volta». Sul finire, un appello ironico ad un altro irpino doc, Biagio Agnes: «Mi ha denunciato e chiesto un risarcimento di 27 miliardi e 100 milioni di vecchie lire. Per carità, mi faccia risparmiare quei cento milioni. Altrimenti non ce la faccio».
In platea risate incontenibili e applausi scroscianti.


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"Va tutto bene …è un invito alla resistenza, anche se io sono più per l'adagiarsi, sempre che porti dei vantaggi. Cortei, manifestazioni, girotondi, mosca cieca, palla avvelenata? Non servono. Il pericolo non è l'articolo 18, ma la rassegnazione: quando uno si rassegna, si dimentica perché si è rassegnato". (Beppe Grillo)

venerdì 28 Marzo 2003 ore 21.00

I prezzi dei biglietti sono i seguenti:

Prima Platea € 35,00 + € 5,00 (prevendita)

Seconda Platea € 30,00 + € 3,00 (prevendita)

Galleria € 25,00 + € 2,50 (prevendita)

La prevendita verrà effettuata a partire dal giorno 10 marzo, solo ed esclusivamente presso la biglietteria di Piazza del Popolo. Ciascun acquirente potrà acquistare solo 2 biglietti per evitare il più possibile operazioni di accaparramento.
Saranno messi in vendita circa 1000 biglietti.

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